Clinical management of patients with recurrent viral hepatitis after liver transplantation

J Ultrasound. 2007 Mar;10(1):46-52. doi: 10.1016/j.jus.2007.02.001. Epub 2007 Apr 16.

Abstract

Liver transplantation is indicated in end-stage chronic viral liver disease, but unless adequate prophylaxis is administered, the patient will in most cases develop recurrent hepatitis B (HBV) and C (HCV) virus infection. Today, patients receiving prophylaxis using nucleoside analogue drugs with or without specific immune globulin drugs in connection with orthotopic liver transplantation for HBV related cirrhosis, present low risk of relapse and high 5-10 year survival rates. Lamivudine was the first drug used in the prophylactic treatment, but this drug has increasingly been combined with or replaced by adefovir due to the low genetic barrier, which causes viral resistance. Most patients develop viral recurrence after orthotopic liver transplantation for HCV related cirrhosis, and in an elevated number of cases, cirrhosis and hepatic insufficiency set in after a few years. Prophylaxis before transplantation and pre-emptive treatment using interferon and ribavirin present numerous side effects resulting in reduction of doses and suspension of therapy, with consequently low sustained virological remission rates and risk of rejection.The treatment is better tolerated by patients with histologically confirmed chronic disease, but also in these patients virological remission rates are low. This pathology requires new therapeutic protocols and/or new drugs in order to obtain better compliance and better responses.

SommarioIl trapianto di fegato rappresenta il trattamento indicato nella malattia epatica cronica virale in fase avanzata, ma senza un'adeguata profilassi l'infezione da virus B o C recidiva nella maggior parte dei casi.In questi ultima anni il paziente con cirrosi HBV correlata che necessita di trapianto ortotopico di fegato utilizzando una profilassi con farmaci analoghi nucleosidici, associati o meno alle immunoglobuline specifiche, presenta un basso rischio di recidiva e ottima percentuale di sopravvivenza a 5–10 anni. La lamivudina è stato il primo farmaco utilizzato nella profilassi, ma sempre più viene associato o sostituto dall'adevovir per la bassa barriera genetica, responsabile di produzione da parte del virus di resistenze.Nella quasi totalità dei pazienti con cirrosi C si assiste a una recidiva virale dopo il trapianto di fegato a cui consegue, in una elevata percentuale di casi, cirrosi e insufficenza epatica nell'arco di pochi anni.La profilassi prima del trapianto e il trattamento preemtive con interferone e ribavirina sono gravati da molti effetti collaterali, riduzione della dose fino alla sospensione della terapia con percentuali di remissioni virologiche sostenute non molto elevate, con rischio inoltre di rigetto.La terapia è meglio sopportata nella malattia cronica, accertata istologicamente, ma anche in questo caso il numero di remissioni virologiche rimane basso.In questa patologia saranno necessari nuovi protocolli e/o nuovi farmaci che consentano di ottenere una compliance migliore associata a migliori risposte.

Keywords: Cirrhosis; Interferon; Transplantation.